La specie Reticulitermes lucifugus Rossi, è una tipica termite sotterranea organizzata in colonie di milioni di individui con operai, soldati e riproduttori.
Le Termiti Sotterranee dimorano nel suolo e costruiscono gallerie per raggiungere le loro fonti alimentari, rappresentate da materiale a composizione cellulosica e lignina variamente ubicato nell’ambiente infestato e di cui diamo riepilogo a titolo di esempio perchè molteplici sono gli ambienti in cui possono essre rinvenute:
- Palizzate in legno nei giardini
- Cataste di legna da ardere
- Casette in legno
- Strutture in legno per gettate di cemento
- Telai delle porte
- Battiscopa
- Travi e travicelli
- Mobili in legno aderenti alle pareti
- Biblioteche e archivi
- Stabilimenti e magazzini di cartone ondulato
Vivono in colonie di milioni di individui comprendenti più caste diverse per aspetto e funzione.
Come indica il loro nome le Termiti rifuggono luce ed aria libera, confinandosi nell’ambiente stabile del termitaio e all’interno di camminamenti protetti.
Possono colonizzare anche piante vegete, ma aggrediscono di preferenza il legno morto e le ceppaie e per questa loro peculiarità appaiono maggiormente diffuse nei centri abitati, dove penetrano con diverse modalità nelle costruzioni, provocando danni di elevato impatto economico che assumono rilevanza drammaticamente maggiore quando affliggono il patrimonio storico-artistico.
Una volta individuati i danni, andando ad indagare nei punti di attacco ci si imbatte in una gran quantità di piccoli individui bianchi ( a volte il colore assume sfumature gialle piu’ o meno intense), che muovendosi velocemente cercano di rintanarsi in quelle stesse strutture che fino a quel momento li hanno celati alla nostra vista.
Sono gli operai: diretti responsabili dei danni, sono in grado di consumare e digerire la cellulosa, che poi trasmettono agli altri membri della colonia tramite la “TROFALLASSI”, meccanismo di scambio del cibo per rigurgito boccale o per prelievo anale.
Alla costante ricerca di fonti alimentari per coprire le necessità nutrizionali della colonia, gli operai si muovono continuamente nell’ambiente colonizzato ed evitano il contatto con l’aria libera scavando cunicoli nei materiali friabili o costruendo camminamenti su superfici dure od esposte.
Insieme agli OPERAI, è piuttosto frequente ritrovare altri individui biancastri, di taglia corporea simile ma caratterizzati dalla testa di dimensioni eccezionali (ipertrofica), robusta e pigmentata. Sono i SOLDATI: molto meno numerosi degli operai, si occupano della difesa del nido soprattutto diffondendo i segnali di allarme in situazioni di pericolo. Hanno il capo sclerificato dotato di due possenti mandibole, valido strumento di offesa e di difesa che li rende però incapaci di procurarsi il cibo in maniera autonoma. E’ infatti compito degli operai nutrire i soldati tramite la trofallassi.
Quando l’infestazione è matura, è possibile rinvenire i RIPRODUTTORI SECONDARI, definiti “NEOTENICI” perché dotati di una sufficiente maturità sessuale pur non raggiungendo lo stadio adulto. Assomigliano agli operai, ma hanno il corpo decisamente più allungato (5-6 mm) e portano sul dorso i caratteristici abbozzi alari. Si muovono attivamente nelle gallerie create dagli operai e assicurano la diffusione della colonia, per “PROPAGGINE IPOGEA”, accoppiandosi e stabilendo nuovi focolai di riproduzione.
La COPPIA DI RIPRODUTTORI PRIMARI tipica delle termiti tropicali, con la regina che, insieme al re, non lascia mai la cella nuziale e possiede l’addome mostruosamente ingrossato per la produzione continua di uova, non esiste in questa specie.
La riproduzione è invece assicurata, come abbiamo visto, dalle numerose coppie di REALI NEOTENICI che allontanandosi dalla colonia madre per vie sotterranee scavate durante la ricerca del cibo acquisiscono la capacità di procreare.
Manifestazione tipica ed inequivocabile della presenza delle termiti è la SCIAMATURA, che si verifica solitamente una volta all’anno, nella stagione favorevole. Una miriade di individui dei due sessi, caratterizzati dalla pigmentazione scura e dalla presenza di grandi ali, lasciano in massa il nido involandosi da specifici orifizi costruiti e sorvegliati dagli operai. Il volo è breve e stentato e una volta giunti a terra gli alati si riuniscono in coppie e si recidono le ali, ma non dimostrano nessuna capacità di fondare nuove colonie. Sono infatti destinati a morire dopo poco, formando un tappeto scuro ed iridescente di corpi ed ali, che difficilmente passa inosservato.
Le termiti alate vengono spesso confuse con le formiche alate ma le seguenti caratteristiche permettono di riconoscerle agevolmente:
Termiti alate | Formiche alate |
antenne diritte | antenne genicolate |
zampe corte | zampe allungate |
due paia di ali uguali | due paia di ali di diverse dimensioni |
giunzione torace-addome continua | “vitino di vespa” |
Le termiti sono insetti sociali dotati di un elevato grado di comunicazione intraspecifica. Ad eccezione degli individui alati, tutte le altre caste sono praticamente cieche ma si spostano e comunicano tra loro grazie a specifici messaggi chimici (FEROMONI) che regolano gli equilibri sociali e le varie attività della popolazione. I movimenti reciproci ed il ritrovamento del cibo sono assicurati dai FEROMONI PISTA, mentre le situazioni di pericolo vengono messe in evidenza dal rilascio di FEROMONI DI ALLARME, che hanno la funzione di allertare i vari membri della colonia.
Come in tutti gli altri Invertebrati dotati di esoscheletro, l’accrescimento corporeo delle termiti è discontinuo ed avviene per tappe successive, durante le quali la cuticola esterna, divenuta troppo stretta, si fessura e si lacera, mentre un nuovo esoscheletro, di dimensioni maggiori, va a sostituire quello vecchio. Questo processo prende il nome di MUTA. Le termiti mutano numerose volte prima di raggiungere la forma adulta definitiva (stadio imaginale).
CARATTERISTICHE DELL’INFESTAZIONE
Le termiti infestanto il legno distruggendolo in maniera “criptica” ovvero senza sintomi visibili dall’esterno, quindi, in assenza di un’adeguata prevenzione, l’attività termitica finisce col manifestarsi solo quando i danni sono ormai in stato tanto avanzato da risultare molto gravi.
Rifuggendo infatti la luce diretta, Reticulitermes lucifugus attacca il substrato ligneo e lo svuota dall’interno, rispettando gli strati superficiali liberi, senza produrvi fori di nessun tipo: l’incessante lavoro di scavo rimane quindi normalmente celato ai nostri occhi. Il legno consumato assume il caratteristico aspetto sfogliato, con ampie lacune intercalate da strati sovrapposti più o meno sottili, simili a lamelle allungate nel senso delle fibre legnose. Nessun tipo di segatura viene rigettato all’esterno e le pareti delle lacune non presentano rosura, ma sono tappezzate con uno speciale “cemento”, detto “legno di sostituzione”, ricavato mescolando terra, detriti cellulosici, escrementi e saliva.
Con lo stesso cemento Reticulitermes lucifugus costruisce i tipici camminamenti che appaiono come cordoncini terrosi addossati alle pareti di muri umidi, o pendenti come stalattiti per tratti più o meno brevi dai soffitti o dalle travi. Questi camminamenti, spesso lunghi e ben visibili, utilizzati per procedere al di fuori del terreno nel tentativo di raggiungere la fonte alimentare o per connettere zone del nido non contigue, rappresentano un importante elemento diagnostico per individuare la presenza termitica.
Reticulitermes lucifugus prolifera in ambienti caratterizzati da temperature alte e da elevata percentuale di umidità, dovuta ad infiltrazioni di acqua piovana od a fenomeni di condensa, soprattutto in ambienti con forti escursioni termiche giornaliere e stagionali. La scarsa areazione contribuisce a creare le condizioni ideali per la sopravvivenza delle termiti sotterranee, mentre una illuminazione ridotta o assente ne agevola l’insediamento. Una volta avviata, l’infestazione può poi propagarsi in strutture vicine anche molto asciutte: infatti le termiti sono in grado di regolare l’ambiente in cui vivono creando le condizioni ottimali per la loro sopravvivenza e per la loro attività. Il vigore delle colonie e il via vai di schiere di operai permette a questa specie di procurarsi l’umidità necessaria anche in zone molto lontane da quelle in cui si trovano i materiali cellulosici attaccati.
Reticulitermes lucifugus, nutrendosi di tutte le sostanze a composizione cellulosica, rappresenta un potenziale distruttore di legno in opera come travi portanti, controsoffittature e manufatti lignei, mobili, infissi, battiscopa, cornici di porte e finestre, perlinati, pannelli ma anche di libri, archivi, ecc. Spostandosi nelle strutture alle ricerca di legno, può danneggiare anche altri materiali teneri come gesso, polistirolo e plastica
E’ inoltre in grado di sfruttare tutti gli spazi già disponibili nell’ambiente colonizzato, come fessure nel cemento, giunture tra pietre o mattoni, anfratti nelle fondamenta, pareti dei vuoti sanitari, canalizzazioni elettriche, linee telefoniche, interstizi presenti nelle murature o nelle pavimentazioni. Questa notevole capacità di spostamento e di espansione rende difficoltosa la difesa degli edifici dalle sue infestazioni o la bonifica degli stessi, con i tradizionali metodi di intervento.
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